UN AUTOGRAFO PER SOSTENERE LA BIBLIOTECA

inserita il: 23/04/2016 11:48

UN AUTOGRAFO PER SOSTENERE LA BIBLIOTECA

Inutile dire come le biblioteche siano luoghi di cultura e come il loro mantenimento e la loro cura sia essenziale perlomeno quanto l’aria che ci ossigena il cervello.

Perché leggere, sapere e studiare apre la mente, splanca le porte della creatività, ci fa sentire ed essere migliori. Ci sono davvero tanti bravi bibliotecari ed operatori che ogni giorno lavorano per permetterci di leggere gratuitamente le storie che più ci piacciono, per scovare negli archivi antichi manoscritti o storie così particolari che rischiano di finire sotto una spessa coltre di polvere.

Purtroppo nel contesto economico non particolarmente florido in cui viviamo e alla luce di nuove disposizioni normative, anche alcuni di questi luoghi di sapere e di cultura potrebbero essere chiusi.

Ci riferiamo in questo caso alla Biblioteca Provinciale che dal 1972 fornisce un servizio imprescindibile per il nostro territorio e che, in virtù della legge Del Rio che in pratica non permette più alle province di occuparsi di cultura, rischia di serrare i battenti.

A questo proposito è partita una raccolta firme in tutto il territorio provinciale a sostegno della Biblioteca. Chiunque lo desideri può recarsi alla Biblioteca Comunale di Calcinaia o alla Biblioteca dei Ragazzi di Fornacette negli orari di apertura e sottoscrivere la petizione. C’è tempo fino al 30 Aprile per farlo. L’obbiettivo degli organizzatori è quello di raggiungere le 5000 firme entro la data sopracitata.

Tutti i cittadini, gli utenti e in generale tutti coloro che pensano che i servizi bibliotecari debbano essere salvaguardati, possono dare una mano, basta un semplice autografo a sostegno della petizione che pubblichiamo integralmente sotto a questa notizia.

 

 

La Biblioteca Provinciale di Pisa non deve chiudere!

 

Al Presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi
Al Presidente della Provincia di Pisa, Marco Filippeschi
Al Rettore dell'Università di Pisa, Massimo Augello


Siamo cittadini della provincia di Pisa e della Toscana, preoccupati per il destino della Biblioteca Provinciale che dal 1972 fornisce un servizio imprescindibile per il nostro territorio e che oggi rischia la chiusura a causa del decreto Delrio, legge 56 del 7 aprile 2014, che non permette più alle Province di occuparsi di cultura.

Il personale della Provinciale è attualmente comandato presso l'Università di Pisa ma, in virtù di un accordo tra Provincia e Università, fino al 31 marzo ha svolto parte dell'orario di lavoro presso la struttura di via E. Betti.

Si è così garantita l'apertura al pubblico della Biblioteca provinciale, in attesa di definire la gestione complessiva delle sue collezioni, che si caratterizzano per la specializzazione nelle scienze sociali, economiche e giuridiche e ancor di più per l'emeroteca, con la sua vasta collezione di periodici.

Ma non basta. Questo prezioso patrimonio, "il grano", per riprendere la metafora di Margherite Yourcenar, secondo la quale aprire una biblioteca è come costruire un granaio per ammassare provviste e difendersi dall'inverno dello spirito, è stato lavorato sapientemente dalle mani dei bibliotecari, persone che hanno saputo raccoglierlo e trasformarlo in pane, mettendo a disposizione per 12 ore di apertura al giorno le importanti risorse documentarie della biblioteca: 86.000 volumi, 1.343 periodici di cui 60 correnti, raccolte complete di 23 quotidiani fino al 2009 (oggi sono 7 i quotidiani correnti), un lettore per la consultazione di microfilm, un servizio di prestito e di fornitura documenti in tempi rapidissimi.

La Biblioteca Provinciale svolge inoltre un ruolo importante come luogo di partecipazione, inclusione sociale, costruzione della cittadinanza: come sostiene Antonella Agnoli, "una biblioteca pubblica ben gestita è un luogo che aumenta il capitale sociale di un territorio".

Come cittadini toscani non vogliamo disperdere questo capitale sociale senza far sentire la nostra voce, non vogliamo che venga chiuso un servizio pubblico che funziona, non vogliamo fare a meno di un presidio di democrazia.

Per queste ragioni chiediamo alla Regione Toscana, alla Provincia di Pisa e all'Università di Pisa, di mantenere aperta e funzionante la Biblioteca provinciale di Pisa, uno dei servizi pubblici che ha più valore per la comunità provinciale e per l'intera Regione.