L'esposizione di Michel Pozzetto al Museo della Ceramica che fa diventare protagonisti gli oggetti abbandonati

inserita il: 18/04/2024 17:52

L'esposizione di Michel Pozzetto al Museo della Ceramica che fa diventare protagonisti gli oggetti abbandonati

Una mostra, un incanto. I visitatori che hanno avuto la possibilità e il piacere di prendere parte al vernissage dell’esposizione “Les damnés de la Terre” (i dannati della Terra) sono in effetti rimasti stregati dalla genialità delle opere di Michel Pozzetto, dall’inconsueto protagonismo restituito ad oggetti dimenticati, poco utili, messi da parte.

Un inno alla creatività umana, al riscatto sociale degli ultimi, alla capacità di vedere oltre quello che i nostri occhi sono in grado di percepire. C’è questo e molto altro nella mostra inaugurata Domenica 14 Aprile alla presenza dell’artista e di sua moglie Agnès. Accompagnato da Marco Abbondanza direttore artistico del Festival Sete Sois Sete Luas che per l’occasione ha fatto anche da traduttore, Michel ha presentato la sua personale al Museo della Ceramica L. Coccapani di Calcinaia mostrando personalità da vendere, grande spirito e un’innata simpatia.

“Ringrazio molto chi mi ha dato la possibilità di essere qua - ha esordito Michel - ad esporre i miei lavori ovvero il Festival Sete Sois Sete Luas, il Comune di Calcinaia e il presidente del comitato di gemellaggio di Noves, Alain Beltrando. E’ un piacere e un onore essere qua con voi”.

Come hanno ricordato del resto anche il Vice Sindaco, Flavio Tani e l’Assessore alla Cultura, Christian Ristori “Michel è un amico del Comune di Calcinaia, ha donato alla nostra comunità un’opera di assoluto rilievo dedicata agli immigrati italiani in Provenza che è tuttora esposta in Piazza Noves e che è stata resa più salda dall’intervento di Giovanni Trillo. E proprio grazie al gemellaggio abbiamo scoperto un’artista eccezionale i cui lavori siamo felici di ospitare nel nostro Museo. Oltretutto Michel si è reso disponibile in questi giorni anche a fare laboratori con i giovani studenti delle scuole primarie di Calcinaia e con gli adulti. Gli siamo grati quindi per la sua sensibilità e per la maestria con cui riesce a recuperare oggetti che sembrano non avere più utilità, restituendogli nuova vita. Un concetto di riuso che è molto caro anche all’Amministrazione Comunale”.

Nella poetica dell’artista francese in effetti la funzione di materiali di scarto, abbandonati e desueti, viene completamente rivista e come per magia, o meglio per incanto, dei semplici manici di coltello diventano immigrati che cercano fortuna, stipati disumanamente in barconi in procinto di attraversare il Mar Mediterraneo. Allo stesso modo le radici morte di una pianta di rose riacquistano vita trasformandosi negli iperattivi neuroni di Albert Einstein per non parlare di vecchi e logori attrezzi per lavorare la terra che umanizzati rappresentano la schiera di quelle persone pronte a cambiare Paese pur di lavorare e dare un futuro alle proprie famiglie.

Ma nell’esposizione, organizzata dal Festival Sete Sois Sete Luas in collaborazione con il Comune di Calcinaia, si possono ammirare anche volti che fissano dalle sbarre, africani ricolmi di bijoux riflessi in uno specchio, dee che partoriscono mondi, uomini che sbucano guardinghi da vecchie caffettiere, donne con un pancia davvero singolare.

Insomma l’esposizione “Les damnès de la terre” è una continua scoperta di un mondo fantastico in cui gli ultimi, i reietti, i dimenticati assurgono al ruolo di protagonisti indiscussi, per questo invitiamo tutti gli appassionati d’arte a visitare la mostra che sarà aperta con ingresso libero al pubblico il 20, 21, 27 e 28 Aprile dalle ore 16.00 alle ore 18.00 presso il Museo della Ceramica di Calcinaia, prima di partire alla volta di altri sedi espositive del Festival Sete Sois Sete Luas.

Qua sotto alcune foto dell'inaugurazione della mostra che si è conclusa anche con un piccolo rinfresco in cui Michel Pozzetto ha dato prova anche della sua arte culinaria proponendo biscotti e del pain d'epices da lui stesso realizzato e accompagnato da qualche bottiglia di ottimo vino rosè.